Cosa si intende per terapia conservativa?

Quando si parla di terapia conservativa si fa riferimento ai percorsi che vengono intrapresi prima di scegliere l’intervento chirurgico. Gli obiettivi della terapia conservativa sono la riduzione del dolore, il recupero della mobilità articolare e il rinforzo muscolare.

Ne parliamo con il dott. Luigi Milandri laureato in Medicina e chirurgia e poi specializzato in Ortopedia e traumatologia presso l’Università degli Studi di Milano. Ha lavorato prima a Milano e poi presso l’Ospedale Nuovo di Sassuolo, dove ha acquisito particolare competenza nella chirurgia del ginocchio. Negli anni successivi, ha lavorato presso alcuni ospedali in Romagna dove ha allargato la sua esperienza ortopedica anche al campo traumatologico. Dalla fine del 2019 ha intrapreso l’attività di libero professionista. Attualmente svolge l’attività chirurgica a Ravenna e a Milano. Collabora stabilmente con le Terme di Castel San Pietro.

“Dopo oltre vent’anni di esperienza sul campo – racconta il dott. Milandri – posso dire di potermi occupare della diagnosi e cura delle patologie dell’apparato muscolo scheletrico a 360°, sia per quanto concerne la terapia conservativa che per quella chirurgica, su tutte le fasce d’età. Va però specificato come ormai si vada sempre più verso l’iperspecializzazione e la mia è la patologia del ginocchio. Da un punto di vista chirurgico, tuttavia, mi occupo anche di patologie di altri distretti come la protesica dell’anca e la chirurgia di base del piede (come ad esempio l’alluce valgo) e della mano (sindrome del tunnel carpale, dita a scatto, ecc.). In presenza di casi clinici più complessi, cioè di una patologia della quale non sono iperspecialista, ho sviluppato una rete di colleghi esperti a cui affidarmi, con l’obiettivo di garantire sempre al paziente che si rivolge a me il massimo risultato possibile”.

Entriamo nel merito. Cosa si intende nello specifico per terapia conservativa?

“Quando parliamo di terapia conservativa va considerato un ambito piuttosto ampio di procedure, come infiltrazioni anche ecoguidate, fisioterapia, terapia farmacologica, mesoterapia, medicina rigenerativa, cure termali e tanto altro. Sono tutte possibilità che si mettono in campo per cercare, quando possibile, di evitare l’intervento chirurgico, che diventa indispensabile quando la terapia conservativa, appunto, si rivela inefficace, oppure quando vi è una problematica di una certa gravità. Questo può valere per ogni fascia di età. Ad esempio se parliamo di lesioni al menisco riferite ad un giovane che fa attività sportiva, la soluzione migliore è quella chirurgica; più si va avanti con l’età più si cerca di essere conservativi, perché è appurato che andare a toccare un menisco in un’articolazione già degenerata può creare problemi di artrosi”. 

Quali sono le fasce d’età che incontra alle Terme di Castel San Pietro? 

“Incontro persone di ogni fascia di età, dai 20 ai 90 anni. Ovviamente nella popolazione anziana è più frequente la patologia artrosico/degenerativa, mentre nella popolazione giovane sono più frequenti le problematiche traumatiche o post-traumatiche”.

Traumi e terapia conservativa nell’attività sportiva

Uno degli ambiti che più ha a cuore è quello sportivo…

“In effetti è un ambito che amo, in quanto sono sempre stato un grande appassionato di sport, che ho sempre praticato. Come ortopedico ho vissuto lo sport ad alto livello, dapprima facendo parte dell’equipe medica delle squadre nazionali di sci alpino, e poi con il Sassuolo Calcio FC dove ho partecipato come medico alla storica promozione in serie B nel campionato 2007-2008 con in panchina mister Allegri. Queste esperienze mi hanno aiutato a comprendere meglio le esigenze dello sportivo, che, dopo un infortunio, va messo nelle condizioni di tornare prima possibile, ma in sicurezza, all’attività”.

Come ci si deve avvicinare alla pratica sportiva? 

“Oggi quasi tutti praticano qualche sport e a volte si va anche un po’ oltre le proprie possibilità. Se una persona non è adeguatamente preparata da un punto di vista fisico, lo sport può provocare anche dei danni; l’educazione sportiva, spesso trascurata, è invece molto importante. Lo sport va benissimo e fa bene, ma ogni persona deve ritagliarsi il proprio sport come fosse un abito che va cucito su misura. Se una persona in sovrappeso inizia a fare podismo dall’oggi al domani, posso garantire che presto avvertirà dolori alle ginocchia e più in generale alle articolazioni. Sarebbe quindi consigliabile, prima di avviare qualsiasi attività sportiva, fare riferimento ad uno specialista con il quale definire degli step e dei programmi personalizzati per evitare spiacevoli inconvenienti. E’ chiaro che questo vale soprattutto per chi pratica lo sport a livello amatoriale”.

Quali sono gli inconvenienti più comuni? 

“Se parliamo di traumi, certamente lesioni muscolari, legamentose o meniscali, per quanto riguarda invece le problematiche da usura, le patologie tendinee o della cartilagine”.

Quanto possono aiutare le acque termali per le patologie muscolo – scheletriche?

“Io sono un fan della riabilitazione in acqua, ho visto tanti pazienti che con la fisioterapia a secco arrivavano ad una sorta di situazione di stallo, messi in acqua ottenevano miglioramenti quasi incredibili. Se poi parliamo di acque termali di qualità, queste sono sicuramente un plus perché contengono sostanze con importanti proprietà terapeutiche e  antinfiammatorie. Ritengo quindi che la riabilitazione in acqua per una persona che viene da un infortunio sia assolutamente da consigliare. Inoltre l’attività in acqua è molto meno traumatica per le articolazioni e quindi permette di fare un buon allenamento senza andarle a sovraccaricare”.

Quindi, quali consigli può dare a chi pratica o intende iniziare a praticare uno sport?

“L’approccio all’attività sportiva deve essere graduale. Ogni fisico vuole la sua attività e ogni età necessità di una preparazione ad hoc. Se un giovane vuole intraprendere un’attività sportiva deve anche valutare quelle che sono le sue caratteristiche fisiche. Una persona che ha una corporatura robusta non può fare il maratoneta. Adesso è dilagante la moda del padel, uno sport ad altissima intensità con l’utilizzo di un attrezzo. Se in passato una persona ha avuto problemi alle spalle, ai polsi o ai gomiti questo sport non è certo indicato; oppure prima di praticarlo la persona deve prepararsi molto bene, andando a potenziare la muscolatura e facendo molto stretching. Possiamo dire che per approcciarsi ad ogni attività sportiva ci vuole gradualità e attenzione, semmai con l’aiuto iniziale di un preparatore atletico o di un fisioterapista: il fai da te è controproducente”. 

Artriti, artrosi e prevenzione

Qual è la differenza tra artrite e artrosi? 

“L’artrite è fondamentalmente un’infiammazione di un’articolazione e quindi può colpire persone di ogni fascia di età. E’ un processo infiammatorio che può essere post traumatico o causato, ad esempio, da un’attività sportiva o anche lavorativa eccessiva o inadeguata. Invece l’artrosi è una degenerazione dell’articolazione, che si usura nel tempo per motivi fisiologici legati all’invecchiamento, per motivi post-traumatici oppure è causata da malattie autoimmunitarie come l’artrite reumatoide o simili. Di solito per l’artrosi in fase iniziale c’è una buona risposta alle terapie conservative, mentre nelle fasi più avanzate il trattamento è spesso chirurgico. L’artrite invece è generalmente curabile, a meno che non ci sia un sottostante problema più serio come una lesione cartilaginea o meniscale”. 

Quanto è importante la prevenzione e come la si può fare?

“La prevenzione è fondamentale, in particolare se ci riferiamo alle artrosi. E il primo aspetto riguarda il controllo del peso: più un soggetto è pesante e più le articolazioni vanno in sofferenza. Muoversi è fondamentale, ma è ovvio che è necessario scegliere il tipo di movimento in base alla propria problematica fisica. Se ci si vuole avvicinare ad uno sport, occorre preparare il proprio fisico e i propri muscoli. Buttarsi allo sbaraglio può creare problemi anche importanti. Se parliamo di sport ad un certo livello è necessario avere una guida per poter raggiungere l’optimum nell’allenamento. Per un adulto che desideri fare movimento è comunque importante avere una figura di riferimento in grado di dare quelle indicazioni utili per poi proseguire da soli. Inoltre sono sempre utili sane abitudini alimentari”. 

E se parliamo di persone anziane? 

“Diciamo che non c’è un’età oltre la quale ci si deve fermare. Come non c’è un’età per potere intervenire chirurgicamente. Ad esempio ho fatto una protesi al ginocchio ad una signora di 90 anni: qualcuno potrebbe pensare che si sia trattato di una sorta di accanimento terapeutico, invece per le condizioni di quella persona era l’unica soluzione al suo problema. Anche per l’anziano la sedentarietà è un nemico. Non fare attività motoria è sbagliato, anche se è ovvio che bisogna valutare caso per caso quale sia l’attività migliore. Se una persona ha problemi artrosici agli arti inferiori la passeggiata non è l’ideale, quindi servono delle alternative come, ad esempio, i corsi di ginnastica dolce, la cyclette o l’attività in acqua. Svolgere queste attività di gruppo può essere uno stimolo poiché spesso da soli a casa non si farebbe movimento o comunque non lo si farebbe in modo continuativo. Anche in quest’ottica le Terme possono tornare utili perché fare una ginnastica preventiva in acqua termale associa una serie di effetti positivi: aiuta l’attività cardiovascolare e nello stesso tempo può alleviare i problemi derivanti da una patologia degenerativa grazie alla proprietà delle acque termali. La continuità nel tempo è la migliore garanzia per ottenere dei benefici”. 

L’intervento chirurgico. Quando la terapia conservativa non basta,

Parliamo di interventi. Quando si rendono necessari?

“L’intervento in artroscopia si fa nelle lesioni meniscali e legamentose. Chiaramente è una chirurgia meno invasiva con minori complicanze e solitamente con un recupero più veloce rispetto ad interventi per patologie degenerative, dove spesso non vi è alternativa alla sostituzione dell’articolazione con una protesi. Vi è poi un capitolo importante, una sorta di via di mezzo tra la terapia conservativa e la chirurgia, rappresentato dalla medicina rigenerativa. Oggi è di gran moda, e forse in alcuni casi abusata, e riguarda il trattamento con le cellule staminali. Deve però essere chiaro che anche in questo caso non siamo di fronte alla panacea di tutti i mali e la medicina rigenerativa non va bene in tutti i casi. Se un paziente ha già fatto infiltrazioni e fisioterapia e non ha ancora risolto il suo problema, ma non ha un dolore articolare tale da giustificare la chirurgia, la medicina rigenerativa può essere sicuramente una strada da percorrere”.

Come comportarsi nella fase di post intervento?

“E’ fondamentale la fisioterapia, io la consiglio a tutti, da chi ha avuto una ‘semplice’ meniscectomia fino ovviamente ai casi di interventi più importanti come le protesi. Senza un adeguato percorso fisioterapico il completo recupero è a rischio. Ribadisco come la mia esperienza mi porti a dire che oggi la rieducazione in acqua è tra le pratiche più efficaci, a volte con risultati sorprendenti”. 

Quanto è importante per un medico chirurgo l’aggiornamento sulle nuove tecniche e nuove metodologie? 

“In 20 anni di attività di chirurgo ortopedico ho eseguito più di 2.000 interventi, con particolare predilezione per la chirurgia del ginocchio, sia nel campo della medicina dello sport che in quello della chirurgia protesica. Rimanere al passo con il progresso scientifico è indispensabile, per questo ho iniziato anche ad occuparmi di medicina rigenerativa con cellule staminali e chirurgia robotica”.

Come si trova alle Terme di Castel San Pietro?

“Alle Terme si trova un ambiente molto accogliente in un contesto decisamente suggestivo ma la cosa che mi ha da subito colpito è la cordialità degli operatori che vi prestano servizio. Tra le varie figure professionali presenti ho creato una collaborazione particolare con il fisiatra dott. Loffredo, con il quale condividiamo i casi clinici: lui si occupa più della terapia conservativa ed io di quella chirurgica”.

Che tipo di visite e prestazioni effettua presso il Poliambulatorio delle Terme?

“Presso il Poliambulatorio, ovviamente previa prenotazione, è possibile incontrarmi per visite ortopediche relative a tutte la patologie dell’apparato muscolo-scheletrico e qualora ve ne fosse bisogno anche per terapia infiltrativa, anche se di questo aspetto se ne occupa in modo più specifico il Dr. Loffredo. Lavorare presso le Terme è per me un valore aggiunto poiché mi permette di operare in un contesto termale nel quale, ormai l’avrete capito, credo molto”.

Dottor Milandri - Terapia Conservativa
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