I pilastri della longevità spiegati dagli esperti

Che cosa determina quanto a lungo viviamo e soprattutto quanto a lungo riusciamo a mantenerci in salute? È solo questione di genetica o lo stile di vita può fare la differenza? E fino a che punto? Alle Terme di Castel San Pietro, 20 esperti si sono confrontati su come mantenere salute e benessere nel tempo, tra scienza, prevenzione e abitudini quotidiane.

Il 31 maggio 2025, nella suggestiva cornice delle Terme di Castel San Pietro, si è tenuto il 32° Congresso annuale dell’Associazione Professione Medica Insalute APS ETS dal titolo “La longevità: percorsi e traguardi per invecchiare bene tra scienza e miti”. Un evento che ha riunito medici, operatori sanitari e cittadini interessati a comprendere come vivere più a lungo e in salute.

Lontano dai luoghi comuni, il congresso ha approfondito il tema della longevità alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, sottolineando come il nostro stile di vita incida sulla nostra salute tanto quanto i fattori genetici. Un’occasione preziosa per riflettere su prevenzione, qualità della vita e invecchiamento attivo, creando ponti tra medicina e scelte quotidiane. Gli specialisti intervenuti hanno presentato evidenze, approcci terapeutici e raccomandazioni pratiche. Di seguito una panoramica dei contributi più rilevanti.

“Come mantenere in salute il pancreas il più a lungo possibile”

“Il fumo è il principale fattore di rischio modificabile per il tumore del pancreas e lo stesso vale per le sigarette elettroniche. Anche l’alcol consumato abitualmente aumenta il rischio. Attenzione poi agli zuccheri come quelli delle bevande analcoliche, ai cibi processati e alla carne rossa il cui consumo andrebbe limitato”.

“Malattia renale cronica e longevità: strategie per un invecchiamento sano”

“La malattia renale cronica è un’emergenza globale e rappresenta un serio problema di sostenibilità per i sistemi sanitari. Preservare la funzione renale è fondamentale e prima si interviene, migliori sono i risultati. Attenzione al fosforo impiegato come conservante nei cibi ultra-processati che viene assorbito dall’organismo ed è responsabile della calcificazione del sistema cardiovascolare. L’attività fisica è essenziale anche nelle fasi avanzate della malattia in quanto migliora significativamente il profilo di rischio complessivo”.

“Farmaci e longevità: strategie per un invecchiamento sano e attivo”

“I farmaci hanno già aumentato la nostra aspettativa di vita, ma oggi la sfida è rallentare l’invecchiamento biologico. La geroscienza studia i processi biologici dell’invecchiamento cellulare come l’accumulo di cellule senescenti le quali smettono di replicarsi e danneggiano i tessuti. Un tentativo di combattere l’invecchiamento è l’eliminazione delle cellule senescenti grazie ai farmaci senolitici. Altri farmaci invece, i senostatici, puntano a bloccare o attenuare le secrezioni nocive di queste cellule. Alcuni di questi farmaci erano già disponibili, ma grazie all’Intelligenza Artificiale ne è stata scoperta l’efficacia anti-aging. La loro sicurezza a lungo termine però non è ancora certa e resta comunque aperta la questione etica: vogliamo davvero trattare l’invecchiamento come una malattia? Mentre aspettiamo di trovare risposta a questa domanda, concentriamoci su uno stile di vita sano che non può essere sostituito dalle medicine e magari su sostanze naturali come la curcumina e la quercetina”.

“Stare bene con sé stessi e con gli altri per vivere al meglio la longevità”

“Invecchiare è un cambiamento a cui adattarsi. Ma cosa significa invecchiare sani e attivi? Sani, senza malattie; attivi, mantenendo una buona condizione non solo fisica ma anche cognitiva, psicologica, sociale e avendo un controllo sulla propria mutata condizione. Quanto la dimensione psicologica e la dimensione sociale contribuiscono alla longevità? Tantissimo, così tanto da avere un impatto anche a livello biologico, così tanto da poter parlare di invecchiamento psicogenico nel quale la psiche influisce direttamente sull’invecchiamento. E allora cosa fare per esempio per preservare le abilità cognitive? Use it or lose it, ovvero “Ciò che non si usa, si perde”. Quanto usiamo il cervello in attività stimolanti? Qual è il nostro modo di porci nel mondo? Avere un obiettivo è un fattore fortemente correlato al tema della longevità. Cosa pensiamo dell’invecchiamento? Una percezione positiva di questo cambiamento migliora la longevità fino a 7 anni, dicono gli studi, perché dispone all’adattamento. Anche fare una narrazione positiva della propria storia è un modo per rielaborarla e affrontare il cambiamento e per questo è fondamentale saper ascoltare chi si racconta. Anche accettare l’aiuto è importante, così come essere connessi socialmente, costruendo e mantenendo legami sociali. Gli studi dimostrano che l’aspetto psicologico agisce per 1.6 anni di vita”.

“Un autunno sereno: sane abitudini per ‘ragazzi d’argento’”

Attività fisica moderata, zero fumo, zero alcol, ma anche sentimenti e relazioni appaganti. Uno degli esempi più sorprendenti del legame tra relazioni sociali e longevità è il cosiddetto Effetto Roseto, osservato negli anni ’60 nella cittadina americana di Roseto, in Pennsylvania, popolata da immigrati italiani. Gli abitanti di questa cittadina avevano uno stile di vita poco sano, al pari di altre comunità, caratterizzato da una dieta ricca di grassi, fumo, sedentarietà, ma mostravano un tasso di infarti molto più basso rispetto alla media nazionale. La spiegazione non risiedeva in fattori genetici o ambientali, ma nella straordinaria coesione sociale della comunità: forti legami familiari e di vicinato, supporto reciproco, vita comunitaria in cui nessuno veniva lasciato solo.”

“Dormire bene per vivere meglio: sonno, salute e longevità”

Dormire è una necessità biologica non negoziabile. Serve a liberarci delle sostanze tossiche accumulate, a tenere lontano il deterioramento cognitivo e a preservare la salute mentale. Durante il sonno si potenziano le sinapsi e si eliminano i ricordi inutili. Non conta solo la durata del sonno, che si aggira attorno alle 8 ore, ma anche il ritmo: non è uguale dormire di mattina o di pomeriggio; bisogna dormire di notte. Alimentazione e sonno interagiscono: il cibo poco salutare rende il sonno meno efficiente. Anche la luce influenza il sonno, tanto che esporsi alla luce è il miglior sincronizzatore del ritmo sonno veglia.”

I pilastri della longevità:

  • Stop al fumo (anche di sigarette elettroniche) e al consumo eccessivo di alcol
  • Alimentazione sana, moderata, che limita zuccheri e cibi ultra-processati
  • Attività fisica moderata e regolare
  • Sonno
  • Benessere mentale, anche grazie ad attività che stimolano le abilità cognitive
  • Interessi e obiettivi
  • Forti legami familiari e sociali

 

Terme di Castel San Pietro - Longevità

Blog medico – Altri articoli

Chiama ora Salta al contenuto